martedì 18 ottobre 2011

Micareta junina

Festa Junina Micareta. 17 luglio 2011
È luglio ormai, ma il prato del Santuario della Madonnetta – sotto i forti del Righi - si riempie dell’allegria e della musica brasiliana per una festa fuori programma. È la Festa Junina Micareta, una versione posticipata delle celebrazioni per il solstizio di San Giovanni.
Le donne indossano cappelli di paglia e lunghi vestiti a fiori, secondo lo stile delle contadine nordestine, e gli orari sono “alla brasiliana”: alle tre del pomeriggio il pranzo arriva sui tavoli dentro a grandi teglie termiche d’acciaio: riso, fagioli, arrosto di maiale , verdure fredde e salgadinhos ripieni di carne, da accompagnare con birra o succo di guaranà.
Il temporale notturno aveva fatto presagire una giornata carica di nuvole e un campo pieno di fango. Per fortuna invece la mattina si apre gradualmente sul campanile secentesco, e sul paesaggio ligure del porto, tanto incredibile che merita uno scatto o due… anzi, meglio tre!
A mare Genova la Superba, sdraiata come un gatto al sole, a monte – su, dove si inerpica la funicolare – le villette signorili dell’ottocento e i condominî del nuovo ceto alto; nel mezzo la comunità latina che s’incontra e si racconta.
Non c’è spazio per la tristezza. Si ride e si scherza anche se molte delle canzoni parlano di saudade, quel sentimento particolare che è un misto di rimpianto e nostalgia, e che impregna tutti i ritmi possibili – il samba la bossa nova, e persino la disco più carnevalesca.
La gente arriva alla spicciolata e tutto comincia a prendere una forma più definita solo nel pomeriggio, quando si distribuisce la merenda e iniziano la lotteria e l’asta (o leilão). Le fantastiche cuoche del circolo hanno sfornato le torte tipiche di questa occasione: la broa di miglio e la negra melica, una bomba al cioccolato davvero gustosa, ma per chi è a dieta ci sono anche spiedini di frutta e dolci più leggeri guarniti di ananas.
Ogni piatto è stato preparato con i prodotti della Bottega Solidale che stanno in bella mostra dentro ad un cesto (il primo premio della riffa). E mentre B vince una borsa che sembra fatta di onde azzurre, A – bella come una principessa delle leggende del candomblé - si aggiudica la temuta e apprezzata negra farcita e si apre la vera quadrilha junina, un insieme di figure incrociate e ruote da Domenica del villaggio in cui, per mancanza di cavalieri, alcune donne devono fare la parte maschile, in una gioiosa confusione generale. Ora non manca davvero niente!
Non si tratta solo di divertirsi. L’Associazione Luanda devolverà il ricavato per la costruzione di una scuola in Camerun: era uno dei sogni di un’adolescente coraggiosa, morta di leucemia a gennaio. Aveva 19 anni e le foto sono attaccate ad un tabellone all’ingresso della radura. Mi fermo a guardarle. Io non l’ho conosciuta ma il suo sguardo radioso mi comunica qualcosa d speciale, mi sembra forse di sentire “la forza della speranza”, che di questi tempi è molto rara e preziosa.
Le coppie più o meno improbabili continuano a volteggiare sotto la chioma verde di un antico cedro del Libano. I ragazzini giocano a pallone nel campetto della chiesa. Le bambine ballano con la malizia innocente di chi è cresciuto seguendo certi “modelli” televisivi , oppure spuntano tra le foglie rivolgendo all’obiettivo della macchina i loro sorrisi pieni di finestrelle che aspettano il Topino dei Denti. Una giovane mamma culla teneramente la sua piccola. Minuscole immagini di un futuro sereno.

Elena